Il suono della richiesta di accesso mi distolse dall’acquisizione di dati. Diedi l’assenso con un cenno del capo e la proiezione olografica del mio collaboratore, Nevin, mi comparve davanti. “Direttore, un altro problema nella zona franca: in un tumulto due dei nostri sono rimasti uccisi. Si tratta di Aristotelis Jonas e Parth Kumar.” Comparvero le loro foto accanto a Nevin. Questo era in attesa di una mia reazione, rigido e concentrato, con gli occhi azzurri puntati su di me. Assunsi un aria pensosa, attesi qualche secondo: “Grazie Nevin, me ne occuperò direttamente”. Nevin fece un cenno del capo e si congedò, scomparendo con il suono secco e breve della chiusura della comunicazione olografica.

Spensi la proiezione della parete ovest del mio ufficio. La foresta di querce scomparve e lasciò il posto a una parete di vetro. Dal 39esimo piano della torre centrale del complesso del governo federale a Mumbai, New Nariman Point, si vedeva il mare.

Avevo mandato io stesso quei due agenti della federazione sotto copertura nella zona franca. Chiesi mentalmente all’assistente IA dell’ufficio di riprodurre il suono delle onde del mare e il comando fu subito eseguito. Mi sdraiai sul lettino a levitazione, con lo sguardo diretto ancora al mare. Entrai nello stato profondo di massima capacità computazionale e cominciai a vagliare tutti gli scenari alla luce dell’accaduto.

L’analisi superficiale già bastava a determinare alcuni punti fermi: nel governo federale una delle reti occulte dava assistenza ai gruppi attivi nella zona franca; questa rete aveva accesso alle informazioni per cui erano necessari i privilegi più elevati; i due agenti erano stati correttamente ritenuti di scarso valore informativo, tanto da preferire eliminarli invece che catturarli; l’eliminazione degli agenti era un messaggio.

Attinsi a tutte le risorse informative utili che avevo nel mio sistema chiuso, e mi spinsi verso l’analisi profonda. In poche ore ebbi a disposizione uno scenario con un’attendibilità stimata di oltre il 90%.

Uscii dallo stato profondo e mi alzai dal lettino, spensi il suono delle onde e riattivai la proiezione della parete ovest.

Una delle reti occulte del governo federale stava ostacolando la mia indagine sulle attività di sviluppo di bio-tecnologie proibite.

Avevo capito le modalità di realizzazione che l’organizzazione criminale stava usando. Nelle zone franche venivano condotti centinaia di micro lavorazioni, e solo mettendo insieme tutte queste attività apparentemente non correlate e singolarmente lecite, emergeva chiaro il disegno in via di realizzazione. Progetto Golem era il nome dato a questo disegno. Mancava solo un tassello all’indagine che stavo conducendo. Il ponte verso i committenti finali. I due agenti avevano il compito di vagliare le attività economiche di alcune aziende attive nella zona franca. Gli avevo indicato come motivazione, un possibile reato di lobbying nascosto, verso il governo federale.

C’erano alcune reti occulte che non ero riuscito a infiltrare nei mie anni di attività al governo federale. L’ipotesi più probabile era che fosse la Casta a tentare di ostacolare la mia indagine. La Casta era costituita dagli eredi delle più importanti famiglie delle più antiche nazioni esistenti prima del governo federale. C’erano poi i Seguaci di Dio, dove i rappresentanti dei più potenti e influenti culti religiosi si erano uniti. Infine gli Eguali, dove invece avevano trovato posto i vertici delle strutture di potere dell’antica Cina e di alcuni paesi sudamericani.

Chiesi al mio assistente IA di vedere tutte le informazioni relative agli omicidi dei mie due agenti, Aristotelis e Parth. Un resoconto video e una serie di dati arrivò alla mia scrivania digitale. Interruppi la proiezione del cielo sulla parete di fronte a me e proiettai lì i video. Un dettaglio mi colpi e mi lasciò perplesso. I corpi erano disposti in modo molto strano, con le caviglie e i colli che si incrociavano e gli addomi distanziati. Formavano insieme una sorta di grottesca lettera greca alfa... Giacevano in una sorta di cunicolo in una costruzione anonima, utilizzata segretamente dal governo federale come base di appoggio. L’ombra interna spiccava perché attorno al cunicolo c’erano delle luci sempre accese.

Almeno la disposizione bizzarra dei corpi avrebbe dovuto essermi segnalata …

Il messaggio era esplicitamente diretto a me, e chi aveva compiuto gli omicidi sapeva chi ero.

Se ne fossi stato in grado, avrei sicuramente avuto un brivido di paura e l’adrenalina avrebbe fornito glucosio al sangue e aumentato il ritmo dei battiti del cuore. Invece la sorpresa mi portò subito a riconsiderare le mie azioni recenti.

Ripensai all’analisi profonda eseguita poco prima. Tornai a valutare due scenari secondari che avevano una stima di attendibilità sotto il 10%. Uno dei due scenari secondari aveva un rischio associato talmente elevato da dover essere riclassificato come scenario primario a tutti gli effetti, eppure lo avevo trascurato: il committente degli omicidi conosceva la mia natura e sapeva come avrei affrontato la situazione. Cosa che ora mi appariva evidente.

In quello scenario i miei nemici avrebbero monitorato le mie attività in reazione alla notizia ricevuta e avrebbero capito che avevo usato l’analisi profonda. Annotai tra i task urgenti la modifica della modalità di ingresso in quello stato. Era necessario elaborare un altro sistema mimetizzato di temporanea dissociazione dagli apparati sensoriali per la vista, l’udito e il tatto.

Chiamai Nevin, e subito la sua proiezione mi comparve davanti: “Direttore Clavis, sono a disposizione”.

“Preparami una capsula ultra veloce, vado a Nuova Pechino.”

“In pochi minuti sarà pronta.”

Chiusi la comunicazione con un cenno. Pensai che Nevin era stato eccessivamente approssimativo nel darmi le informazioni sui due agenti uccisi, o forse era stato volutamente superficiale …

Il terminale di uscita mostrava le centinaia di diramazioni che percorrevano la città, un intrico complesso di tubi opachi e lucidi. Arrivò la mia capsula che si agganciò al terminale con un leggero suono d’incastro. Mi condusse in meno di due ore a Nuova Pechino, sfrecciando lungo uno dei tubi alla velocità di oltre tremila chilometri orari. Gli ammortizzatori a levitazione non facevano arrivare alcun sobbalzo all’interno.

All’uscita dal terminale mi raggiunse la confusione delle frenetiche attività della città. Suoni, odori e colori molto intensi, che mi costrinsero a filtrare il flusso sensoriale. Mi avviai con calma al quartiere Niming-qi. Era nel cuore di Nuova Pechino mi avrebbe permesso di far perder le mie tracce. Gli accessi al quartiere erano migliaia, tutti protetti. Entrai dalla porta schermata che avevo raggiunto, dopo aver attivato le protezioni biologiche. Passai lo scanner profondo, ed entrai nel labirinto dalle mille uscite. La luce guida mi portò alla cabina di scambio dove presi una capsula terrestre e andai velocemente alla mia destinazione passando per decine di tunnel ramificati.

Giunsi finalmente alla sede centrale dei laboratori Novix. Un complesso modernissimo a una buona distanza dal settore ovest di Nuova Pechino. L’imponente e moderna costruzione si affacciava sull’oceano.

Si sentiva il suono delle onde e i recettori dell’olfatto ricevevano l’odore della salsedine. Potei tornare ad aprire il flusso sensoriale. Mi avvicinai all’ingresso della costruzione principale. Un palazzo completamente liscio e lucido, scuro. L’ingresso era delineato da una sottile linea luminosa che seguiva il bordo di una porta invisibile. Chiesi al sistema di accesso di poter vedere il presidente della società, Umbrao Alfred e il permesso mi fu accordato. La porta comparve sulla superficie liscia e si aprì con un sibilo e si attivarono all’interno le luci guida. Giunsi davanti all’ufficio del presidente e attesi.

Dopo poco, la parete si aprì con un rumore quasi impercettibile e potei entrare. “Presidente ho bisogno del suo aiuto. Mi serve un collaboratore di nuova generazione, un modello Gamma Shadow.” Dissi senza perdere tempo nei rituali formali tipici degli uomini.

Il presidente era invecchiato tanto, esteriormente, come del resto anche io. Erano passati trent’anni dal mio test d’ingresso al Governo Federale. Trent’anni di grandi progressi e di un’intensa attività.

“Capisco …”. Il presidente fece un cenno di assenso e impartì un comando all’assistente IA. Dopo qualche minuto si presentò Gamma Shadow 3, il cui nome civile era Sebastian Famul.

“Come sai Sebastian è anche per noi una scommessa sull’ignoto. Cerca di seguire come sempre più linee di azione.”

“Grazie! Lo farò”. La raccomandazione del presidente era una chiave condivisa in precedenza per dirmi di attivare un intesa con alcuni gruppi umani molto particolari … Sebastian non avrebbe potuto capire, o almeno questa era la vera scommessa. Feci un cenno di saluto e mi congedai. Andai via con Sebastian, seguendo le luci guida verso l’uscita.

Aggiornai Sebastian usando il linguaggio rapido. Sebastian comprese l’esigenza della sua presenza e assimilò tutte le informazioni necessarie ad assolvere alle pratiche per l’assunzione al personale del governo federale. Accedemmo al quartiere Niming-qi da due ingressi diversi, ci saremmo incontrati nuovamente al momento opportuno nella sede del governo federale a Mumbai.

Il giorno successivo Sebastian si presentò insieme ad altri migliaia di candidati a un test per l’ingresso nelle strutture del governo federale. Avrebbe sicuramente passato il test e iniziato le sue prime attività. Nei mesi successivi avrei fatto in modo di farlo entrare nel mio staff.

Intanto mandai una nota di licenziamento all’ufficio del personale e attesi.

Quando Nevin chiese di vedermi, diedi il permesso. Il suo ologramma mi guardava con una rabbia mal celata. “Direttore Clavis, ho saputo che ha deciso di mandarmi via, posso chiederle il motivo?”. Lo guardai fisso negli occhi. “Ho chiesto alla IA degli scenari, un parere sulla situazione dopo la morte dei nostri due agenti nella zona franca. Nello scenario principale, lei risulta implicato nel passaggio di informazioni riservate ai gruppi criminali della zona franca. In un uno scenario secondario, ma di rilievo, lei è semplicemente non adatto al ruolo che occupa. Comunque come immagino capisca, la mia azione si rende necessaria…”

Nevin mi guardò con uno sguardo sorpreso ma duro. Sembrò sul punto di ribattere, ma decise di non farlo. “Capisco direttore, a questo punto la saluto!”. L’ologramma svanì con un lieve schiocco.

Mi occupai immediatamente della IA dell’ufficio. Visualizzai il complesso di reti e componenti che gli assistenti degli uffici del governo federale. Un intricato diagramma con flussi di dati in movimento parallelamente su più percorsi. Cercai i canali potenzialmente usati dalla rete interna di traditori. Trovai molte possibili falle nel sistema di sicurezza della IA. Attuai una schermatura completa del mio ufficio. Tutti i terminali del mio ufficio in quel diagramma erano connessi a un involucro virtuale che lo mascherava interamente. La IA avrebbe continuato ad assistere una mia versione virtuale all’interno di un ufficio anch’esso virtuale. Configurai invece l’IA del mio dispositivo portatile di assistenza personale per gestire l’ufficio reale al suo posto.

Il licenziamento di Nevin sarebbe stato l’unico intervento probabilmente non previsto dai mie nemici.

Capire il senso del mio viaggio del giorno precedente sarebbe stato difficile. Avevo avuto cura di instaurare molte connessioni con persone chiave degli apparati governativi presenti in Nuova Pechino, e avevo anche stretto rapporti con numerose aziende private nella stessa città. Troppi possibili percorsi, troppe variabili anche per un’analisi profonda …

Una guerra interna alla Federazione sarebbe presto iniziata, e non ero ancora certo della natura e degli scopi dei miei nemici. Sebastian costituiva la chiave della mia iniziativa, gli avrei affidato le analisi della situazione, certo della sua imprevedibilità per qualsiasi sistema a oggi realizzato dagli uomini. La sua mente era la prima a discostarsi completamente dal modello umano sia come capacità cognitive che come modalità di sviluppo del pensiero e del linguaggio. Si trattava di una rivoluzione tecnologica, sconosciuta al di fuori degli uffici della Novix. Sebastian era un vero alieno, uno straniero in terra straniera. Cominciai subito anche a lavorare alle alternative necessarie, come raccomandato da Alfred.