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Guerre e conflitti nel mondo: informazione e disinformazione

Dettagli
Scritto da Massimo
Categoria: Generale
Pubblicato: 08 Maggio 2025
Visite: 39

 

Questo scritto nasce dalla meraviglia che ogni volta provo quando rivedo i dati delle guerre ‘attualmente’ in corso. In un mondo così tanto ‘globalizzato’ in cui l’impressione che si può avere è quella di essere aggiornati su tutto quello che accade ovunque e sempre, emerge poi che quello su cui siamo costantemente tenuti informati e solo un piccolo sotto insieme dei fatti anche importanti che accadono nel mondo.

Tengo a precisare che da ormai tanto tempo ho abbandonato il pensiero che ci possano essere regie occulte centralizzate atte alla manipolazione cosciente delle informazioni e al tentativo di influenzare le opinioni pubbliche, per una serie di motivi che posso riassumere con i seguenti punti:

  • Il sistema geopolitico mondiale è un sistema la cui complessità impedirebbe a qualunque struttura centrale un controllo anche solo d’indirizzo

  • Non c’è alcuna ragionevolezza nel supporre che stati, culture e interessi diversi diventino assolutamente concordi e omogenei nella manipolazione delle informazioni

  • Il controllo dell’informazione, anche solo in un singolo stato, anche se con una libertà di stampa ed espressione limitata, non è mai stato, a memoria d’uomo, talmente impeccabile da riuscire a evitare forme manifeste di dissenso e di protesta.

  • Quando si cerca di inquadrare dei fatti in uno schema, quale che sia, è importante che i fatti stessi dettino i confini e non che siano lo schema o il modello usato a farci leggere i fatti in modo che siano a essi coerenti: se voglio ipotizzare che esista un gruppo di potenti che controlli il mondo, allora potrei essere tentato di inquadrare i fatti nella prospettiva della mia lettura, e magari trascurerei quello che in questa lettura non rientrasse o non fosse coerente con essa.

Detto questo, il mio modo di leggere queste palesi distorsioni (nei media oggi per esempio si parla di tre conflitti: Ucraina-Russia, Palestina-Israele, Pakistan-India, nel mondo però ci sono decine di situazioni di belligeranza, guerre civili, insurrezioni) è quello di esaminare tre possibili macro concause:

  • Distorsione dovuta al lettore: è possibile oggi leggere notizie da tutto il mondo tramite la internet, utilizzando i sistemi di traduzione delle lingue disponibili per attingere alle fonti originali nel linguaggio originale, è possibile utilizzare i social per studiare la percezione delle persone riguardo a situazioni che coinvolgono il loro paese. Tutto questo però è molto oneroso in termini di tempo e impegno.

  • Distorsione dovuta al filtro delle agenzie di stampa disponibili, e dei più famosi aggregatori di notizie: in entrambe i casi le nazioni di origine o i gruppi privati che li controllano dovrebbero essere valutati per eventuali sbilanciamenti sull’importanza delle notizie date e non date, e sul modo in cui vengono proposte.

  • Distorsione dovuta a motivi oggettivi di ‘invisibilità’: alcuni paesi e alcune comunità sono irrilevanti economicamente, e politicamente e non riescono a far arrivare la loro voce al di fuori. In questo solo la presenza di persone conosciute in queste zone può fornire informazioni, che comunque sarebbero da valutare con tutte le precauzioni.

 

Le agenzie di stampa possono essere facilmente trovate sulla internet in elenchi come il seguente:

 

AUSTRALIA

Australian Associated Press

 

BANGLADESH

Bangladesh news agency

 

CHINA

Xinhua

 

EGYPT

Middle East News Agency

 

FRANCE

Agence France-Presse

 

GERMANY

Deutsche Presse-Agentur

 

INDIA

Press Trust of India

Indo-Asian News Service

 

ITALY

Agenzia Nazionale Stampa Associata

Adnkronos

Agenzia Giornalistica Italia

Inter Press Service (IPS)

 

JAPAN

Kyodo News

 

QATAR

Al Jazeera English

 

RUSSIA

TASS

 

SPAIN

Agencia EFE

 

TURKEY

Anadolu Agency

 

UK

Reuters

BBC

 

USA

The Washington Post

Associated Press

United Press International

CNN

Fox News

The New York Times

The Wall Street Journal

 

I principali aggregatori di notizie che spesso presentano una lista di possibili fonti sorgenti da utilizzare molto ridotta possono parimenti elencati con un po’ di ricerche sul web, limitandoci ad alcuni nomi di quelli orginati in USA:

 

The New York Times

Google News

Apple News

Yahoo! News

CNN

Flipboard

Feedly

 

Questi elenchi servono solo a dire che in qualche modo è possibile farsi un idea di quale sia il punto di vista a monte della selezione delle notizie o della modalità con cui sono trattate anche solo vedendo la nazione di origine dell’agenzia o del software di aggregazione delle notizie e magari anche, se possibile, cercando di reperire informazioni sugli eventuali privati che li posseggono interamente o in parte.

 

Ma torniamo al tema centrale: le guerre oggi nel mondo. Utilizzando dei dati pubblicati da ricercatori di Oxford sul sito web https://ourworldindata.org/about possiamo visualizzare su una mappa del mondo le zone coinvolte nei conflitti (rosse) per esempio nel 2023 e anche magari visualizzare in parallelo la stessa mappa del mondo con evidenziati i paesi del mondo con una ricchezza pro capite più alta (colori più chiari) e più bassa (colori più scuri):

 

O vviamente ci sono tante possibili altre analisi di fattori diversi dalla ricchezza per evidenziare correlazioni: forma istituzionale dello stato, prevalenze di culti religiosi, debito pubblico venduto all’estero, livello di istruzione, spesa in armamenti, per citarne alcuni.

Inoltre è interessante anche vedere lo stato di guerra delle nazioni nel tempo magari in un animazione con un video che mostra cosa accade anno dopo anno alla mappa che mostra i paesi in guerra:

 

Insomma a fronte di una divulgazione di notizie con un focus su pochi argomenti e poche situazioni specifiche da parte dei canali di comunicazione più noti e più importanti, è possibile reperire informazioni dalle fonti più varie (ovviamente non tutte affidabili) e allargare lo spettro delle proprie conoscenze sui fenomeni d'interesse, magari anche tentando una qualche analisi di possibili correlazioni tra fattori o comunque 'curiosando' su quello che emerge dalle informazioni di base, prima che vengano interpretate da altri.

L'attenzione ai particolari, un atteggiamento scettico ma anche di ragionevolezza, l'utilizzo di fonti di informazione diverse e preferibilmente provenienti da soggetti con interessi contrapposti o almeno non omogenei, può aiutare a leggere la realtà con un po' più di equilibrio e a ridurre la dipendenza della propria conoscenza da sorgenti informative che possano avere scopi manipolativi.

 

"GDP (PIL) procapite per nazione nel tempo"  - https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.PCAP.CD 

"Conflitti nel mondo" - https://ourworldindata.org/grapher/locations-of-ongoing-armed-conflicts 

"US CFR e università di Harvard sui conflitti in corso" - https://www.cfr.org/global-conflict-tracker 

 

Cervello - reti neurali

Reti Neurali, Machine Learning e Intelligenze Artificiali

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Scritto da Massimo
Categoria: Scienza e Tecnologia
Pubblicato: 09 Aprile 2025
Visite: 19

Il post pandemia del Covid-19 dal punto di vista tecnologico è stato fortemente caratterizzato da una rivoluzione che è iniziata nel 2017, dunque prima della pandemia, ma è divenuta visibile a tutto il mondo a partire dal 2020 con la tecnologia gpt-3. Quelli che vediamo ora e a cui ora ci siamo abituati, sono sistemi di Intelligenza Artificiale che possono mimare le capacità cognitive ed emotive di un essere umano in modo pressocchè perfetto. Intendo dire che questi sistemi sono in grado di passare con successo il cosiddetto 'Test di Touring', il famoso 'Imitation game' e i suoi derivati più evoluti. 

Nel 2017 dei ricercatori di Google hanno pubblicato un articolo dal suggestivo titolo "Attention Is All You Need". Ebbene quell'articolo ha pemesso, nel lustro successivo, quella rivoluzione di cui parlavo, che ha portato a questi sistemi di Intelligenza Artificiale che parlano e ragionano come esseri umani (a dir la verità meglio del 90% degli esseri umani, me compreso). 

Mi sono reso conto che a molte persone che non si occupano di tecnologie informatiche, questa appare non come una rivoluzione, ma più come un'altra delle cose che l'uomo era destinato a fare con il suo ingegno, come il motore delle automobili, gli aerei, le centrali nucleari, etc...

Cosa invece a mio parere rende questa una rivoluzione? Semplicemente il fatto che il linguaggio, e con esso il pensiero razionale, non sono più campi che vedono solo l'uomo come attore e agente primario al loro interno. Non solo questo, ma anche il fatto che, a padroneggiare lingua e pensiero razionale, sono sistemi in grado di immagazzinare più informazioni di quanto un uomo possa fare in una o anche in molte vite. In parole povere, questi sistemi saranno, in prospettiva, superiori all'uomo in tutti i campi, e con "tutti" intendo che non riesco ad oggi immaginare un campo in cui non sia o non sarà così. 

Beh ma alla fine si tratta dell'ennesima estensione delle capacità umane, si potrebbe pensare.

Ma questa volta abbiamo a che fare con uno strumento che in potenza è assolutamente e completamente autonomo, e che in potenza potrebbe avere dignità di persona.

Capisco che possa ancora sembrare un affermazione tratta da uno dei meravigliosi racconti  di I. Asimov, ma mi chiedo e vi chiedo, se ho a che fare con un qualcosa che in nulla distinguo da un essere animato e che può simulare in tutto un essere umano, è lecito considerarlo un oggetto, uno strumento?

Al momento in cui scrivo ci sono alcuni aspetti che ancora rendono questi sistemi non autonomi:

- L'apprendimento non avviene in tempo reale come per gli esseri viventi (anche se alcune linea di ricerca e produzione si stanno muovendo già in quella direzione).

- Non hanno una memoria confinata, ordinata temporalmente, con tutte le esperienze sensoriali di tipo diverso integrate e coordinate, accessibile in tempo reale come per gli esseri viventi.

Queste due caratteristiche non ho dubbio che verranno presto aggiunte ai sistemi IA attuali che a loro volta saranno confinati in un ‘cervello’ di sistemi robotici, antropomorfi o meno, davvero eguagliando quanto descritto in ‘I Robot’.

Capisco le obiezioni di chi pensa che alla fine si tratta di software e congegni elettronici, che di per se non hanno, né avranno, coscienza di sé. Questo pensiero però si scontra con le seguenti considerazioni:

- Non sappiamo cosa sia davvero la coscienza di sé: deriva da ‘meccanismi’ biologici complessi al punto di non essere comprensibili? È opera di Dio?

- I sistemi alla base delle moderne IA non sono modelli deterministici ben compresi come lo è un software o un‘insieme di algoritmi, ma sono una sorta di “scatola nera” che è stata dotata di meccanismi matematici interni che le permettono di auto modellarsi in strutture e meta strutture complesse semplicemente con un flusso massivo di dati in ingresso per i quali è noto o è possibile dedurre quello che ci si aspetta in corrispondenza in uscita.

- Se vedo qualcosa che si comporta in tutto come un essere vivente, è davvero lecito affermare che non lo sia solo in virtù della conoscenza del modo in cui è stata generata e in virtù della conoscenza delle parti che la compongono?

Il dubbio è questo: se la complessità biologica del nostro cervello può essere dettata solo da azioni e interazioni chimiche e fisiche e dalla loro complessità, allora i sistemi di IA, con alla base una ‘scatola nera’ complessa al punto da non aver mai saputo crearla da un modello, potrebbero anche loro aver raggiunto la soglia di complessità che fa ‘emergere’ una coscienza?

Questo dubbio mette anche in discussione la dignità degli esseri umani, la loro unicità tra le forme viventi. Credo che questa considerazione avrà dei riflessi importanti sul pensiero umano, su come l’uomo si vede, e su come vede il mondo. Immagino e spero che nel mondo che verrà ci sarà un nuovo ‘ecosistema’ fatto da umani e robot, e forse (come Asimov disse in un intervista) creature ibride.

Tra i riferimenti che seguono, il terzo è un libro che ho scritto proprio a beneficio di chi non ha ancora avuto modo di interagire con i sistemi di IA per questioni non strettamente legate al lavoro.



“Attention Is All You Need” - https://arxiv.org/abs/1706.03762

“Language Models are Few-Shot Learners” - https://arxiv.org/abs/2005.14165

“Dialoghi con l’IA: un nuovo pellegrinaggio a Canterbury” - https://amzn.eu/d/eDrvzK5



 

In morte di Papa Francesco

Dettagli
Scritto da Massimo
Categoria: Attualita
Pubblicato: 05 Maggio 2025
Visite: 13

Il 21 Aprile 2025, il papa della Chiesa Cristiana Cattolica Romana, Francesco, è passato a miglior vita.

Jorge Mario Bergoglio nasce a Buenos Aires, Argentina, nel 1936 da emigranti piemontesi. Appartenente all’ordine dei Gesuiti, sacerdote dal 1969, nominato vescovo nel 1992, dal 2001 è nominato cardinale da papa Giovanni Paolo II, infine diverrà papa con il nome di Francesco nel 2013, succedendo a papa Benedetto, che aveva deciso di rinunciare al ministero di Pietro.

Autore delle encicliche:

- Lumen fidei (29 giugno 2013, sul tema della fede come illuminazione), - Laudato si' (24 maggio 2015, sulla salvaguardia dell'ambiente), - Fratelli tutti (3 ottobre 2020, sui cammini di fratellanza) - Dilexit nos (24 ottobre 2024, “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”),

Papa Francesco ha cercato di seguire le orme di San Francesco nell’attenzione al creato, nella più assoluta umiltà, nella distanza da un modo di vivere mondano, nella vicinanza agli ultimi e ai più indifesi.

Mi ha molto colpito il coraggio che ha avuto sul tema dell’aborto, parlando senza mezzi termini di omicidio, in un periodo e in una parte del mondo in cui esso è considerato un diritto naturale delle donne e in quanto tale non discutibile, peraltro mettendo in gioco ogni volta la sua credibilità verso quei mondi molto distanti dalla cristianità, che cercava di raggiungere e accogliere.

Rilevo nel suo pontificato una linea sempre e fortemente indirizzata all’accoglienza, all’apertura al prossimo, alla esaltazione di quello che accomuna tutti gli uomini e li rende tutti fratelli.

Avversato fortemente da una parte della chiesa cattolica a causa delle sue aperture indiscriminate al mondo esterno, spesso non cristiano. Accusato anche di essere ‘comunista’ rispose che … servire “i poveri, i più bisognosi” è “nel Vangelo”, non è comunismo …

Papa Francesco tentava di creare ponti tra culture e popoli diversi e distanti in un epoca che stava e sta chiaramente volgendo all’edificazione di muri, barriere e contrapposizioni politiche, sociali e civili.

Interessanti anche le battaglie di papa Francesco contro la cultura del provvisorio e contro la cultura dello scarto.

Sulla cultura del provvisorio il papa ebbe a dire: “C’è sempre una ricchezza che ci impedisce di andare vicino a Gesù”. Riferendosi a due “ricchezze culturali”: la “cultura del benessere, che ci fa poco coraggiosi, ci fa pigri, ci fa anche egoisti” … e il “fascino del provvisorio” che si oppone alle scelte di vita definitive.

Sulla cultura dello scarto invece il papa ha spiegato che le persone non sono più sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se “non servono ancora”, come i nascituri, o “non servono più”, come gli anziani, e che oggetto di scarto oltre al cibo o ai beni superflui sono spesso gli stessi esseri umani.

Viene subito alla mente quanto diceva Pier Paolo Pasolini sulla società consumistica: ...“Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana.” … la “nuova industrializzazione, non si accontenta più di un «uomo che consuma», ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neolaico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.” ...



“Biografia” - https://www.vatican.va/content/francesco/it/biography/documents/papa-francesco-biografia-bergoglio.html

“Encicliche” - https://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals.html

“Pier Paolo Pasolini” - https://www.treccani.it/enciclopedia/pier-paolo-pasolini

I corsi MOOC: istruzione gratuita di alto livello

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Scritto da Massimo
Categoria: Guide
Pubblicato: 09 Maggio 2025
Visite: 6

Uno degli aspetti più degni di attenzione delle nuove tecnologie informatiche è che grazie a esse si può avere a disposizione corsi di studio su quasi qualsiasi argomento a quasi qualsiasi livello, gratis, a patto di avere un accesso alla internet garantito, del tempo da dedicare allo studio e la conoscenza della lingua inglese.

Non è banale ricordare che le condizioni appena evidenziate restringono nella pratica il campo di validità della parola ‘gratis’ a fasce di età precise, a strati sociali ben delimitati, a situazioni di relativo benessere fisico, morale, mentale, sociale e civile.

D’altro canto non è un mistero che nelle società occidentali, come quella italiana, i cittadini sono tutti uguali nella forma delle carte costituzionali o simili, e tutti profondamente diversi nelle reali possibilità di accesso alle risorse di tutti i tipi e nella possibilità di realizzazione della propria felicità. Non ci sarebbe bisogno quindi di sottolineare che quel privilegio, ‘accesso a risorse di istruzione gratis’ non si applica alle persone che sono in una o più delle seguenti condizioni: senza un lavoro o con un lavoro mal retribuito, senza una casa, sole, sotto ricatto continuo di gruppi criminali territoriali, malate, prive di libertà perché in carcere o perché sotto il giogo di persone o gruppi criminali, senza un’istruzione elementare di base e così via. Lo ricordo comunque perché ho coscienza del mio e dell’altrui privilegio e della profonda e strutturale ingiustizia delle nostre comunità umane nei confronti dei tantissimi non privilegiati e mi sembra di dover loro almeno un pensiero.

Fatta questa premessa, volevo pubblicizzare questo aspetto in sé profondamente virtuoso del connubio tra tecnologia, comunicazione e istruzione che sono i corsi di studio cosiddetti MOOC (Massive Open Online Courses).

Si tratta di corsi di livello introduttivo o professionale o accademico disponibili gratuitamente sulla internet e forniti spesso da prestigiose università di tutto il mondo, in particolare statunitensi.

Io stesso ho fruito, con fatica e soddisfazione, di alcuni percorsi di studio, definiti “Micromaster”, che ritenevo interessanti per la mia attività lavorativa e per la mia cultura tecnica personale.

Nel mio caso ho anche pagato delle cifre, relativamente piccole, per avere il riconoscimento ufficiale del percorso di studi fatto, tramite rilascio di certificati dell’ente erogatore (in particolare il MIT di Boston e l’Università di California San Diego), ma avrei potuto limitarmi a seguire le lezioni e a studiare non pagando alcunché.

Ho deciso di condividere la mia esperienza perché sono convinto che in generale la conoscenza migliori le persone e di conseguenza le comunità e le nazioni, e poi perché ritengo che l’istruzione a sua volta amplifichi la capacità di condivisione della gente.

Alcuni dei portali erogatori di questi corsi che ho utilizzato personalmente sono:

 

Edx (fondato dalle università USA di MIT e Harvard e oggi posseduto dalla società 2U)

https://www.edx.org/about-us

 

Coursera (fondato da due professori dell’università USA di Stanford)

https://about.coursera.org/

 

Udemy (fondato in USA da un ingegnere Turco e un imprenditore indo-americano)

https://about.udemy.com/it/

 

 

La procedura prevede la registrazione al relativo portale e poi l’iscrizione a uno specifico corso, inquadrato o meno in un percorso di più ampio respiro, come il citato Micromaster, o come i percorsi orientati a una specifica formazione professionale.

Si potrà notare che l’offerta formativa è complessivamente davvero imponente e che come capita alle volte di fronte a tante possibili scelte, si rischia di rinunciare a scegliere.

Il mio consiglio personale è quello di affrontare i cataloghi dei corsi a disposizione facendo preliminarmente chiarezza sui seguenti punti:

 

- Il motivo: conoscenza pura di base oppure ricerca di un lavoro oppure spinta nella carriera lavorativa, oppure acquisizione della base di conoscenza per una specifica attività, …

- Il tempo che posso impiegare: giornalmente, settimanalmente, mensilmente e per un mese, qualche mese, un anno, qualche anno, …

- Il punto di partenza: non so cosa è un computer oppure, sono un professionista dell’informatica, ...

- Il punto di arrivo desiderato: raggiungimento di uno specifico livello accademico o professionale o puramente di conoscenza

 

Fatto questo, si tratta di scomporre il proprio percorso formativo in una serie di passaggi e dare loro un legame: cosa è propedeutico a cosa.

Un modo semplice per fare questo ultimo passaggio ce lo offrono di nuovo le moderne tecnologie: basta sottoporre a un sistema di Intelligenza Artificiale evoluto la questione.

Un esempio potrebbe essere quello che segue, partendo da:

 

- Il motivo: iniziare a lavorare come informatico

- Il tempo che posso impiegare: 4 ore per due giorni a settimana, per massimo un anno

- Il punto di partenza: sono diplomato e non ho mai programmato

- Il punto di arrivo desiderato; diventare un programmatore RUST (professionista che scrive programmi per computer nel linguaggio di programmazione RUST)

 

La domanda da fare una Sistema di Intelligenza Artificiale evoluto potrebbe essere:

 

“Voglio diventare un programmatore RUST per iniziare a lavorare nel mondo dell’informatica; non ho esperienza di programmazione, posso impiegare 4 ore al giorno per due giorni la settimana, per un anno. Mi potresti consigliare un percorso formativo gratuito corrispondente alle mie esigenze?”

 

Di seguito la risposta che ho ricevuto dal modello o4-mini-high di chatgpt (https://chatgpt.com/):

 

Risorse di base (tutte gratuite)

  • The Rust Programming Language (“the Rust Book”)
    https://doc.rust-lang.org/book/

  • Rust By Example
    https://doc.rust-lang.org/rust-by-example/

  • Rustlings (esercizi a riga di comando)
    https://github.com/rust-lang/rustlings

  • Exercism – Track Rust
    https://exercism.org/tracks/rust

  • freeCodeCamp – Rust Crash Course (video, ~3h)
    https://www.youtube.com/watch?v=zF34dRivLOw

  • Playground online per sperimentare senza installare nulla
    https://play.rust-lang.org/


Struttura del percorso (52 settimane, ~416 ore totali)

Fase

Durata

Ore totali

Obiettivi principali

1. Fondamenti

Settimane 1–13

104 h

Sintassi di base, variabili, controllo di flusso, tipi, ownership & borrowing (cap. 1–5 Rust Book + Rustlings)

2. Intermedio

Settimane 14–26

104 h

Sistema dei moduli, gestione degli errori, generics, trait, collezioni, test (cap. 6–11 + Rust By Example + Exercism)

3. Avanzato

Settimane 27–39

104 h

Lifetimes avanzati, macro, unsafe Rust, async (Tokio), creazione di librerie e CLI, introduzione a web framework (Actix, Rocket)

4. Progetti & preparazione al lavoro

Settimane 40–52

104 h

Costruzione di 2–3 progetti reali (CLI tool, microservice, piccolo sito web), contributi open-source, Git/GitHub, algoritmo & preparazione colloqui


Come organizzare ogni settimana (8 h)

  • Giorno 1 (4 h):

    • 2 h di teoria (lettura capitoli o tutorial)

    • 2 h di esercizi (Rustlings / Exercism / esempi pratici)

  • Giorno 2 (4 h):

    • 1 h di ripasso (ripetere concetti chiave, rivedere appunti)

    • 3 h di mini-progetto (applicare subito ciò che hai imparato)


Dettaglio delle fasi

Fase 1: Fondamenti (Settimane 1–13)

  • Rust Book cap. 1–5: installazione, “Hello, world!”, variabili, tipi, funzioni, controllo flusso

  • Rustlings: completa i primi esercizi fino a “ownership”

  • Rust By Example: esempi base di funzioni, strutture, enum

  • Obiettivo: capire ownership, borrowing, mutabilità

Fase 2: Intermedio (Settimane 14–26)

  • Rust Book cap. 6–11: moduli, gestione errori (Result, Option), collezioni, iteratori, closures

  • Exercism Rust: esercizi su generics e trait

  • Mini-progetto: CLI tool semplice (es. todo-list in console)

  • Obiettivo: padroneggiare il sistema dei moduli e il codice idiomatico

Fase 3: Avanzato (Settimane 27–39)

  • Rust Book cap. 12–20: lifetimes avanzati, macro, “unsafe Rust”

  • Async in Rust: tutorial Tokio (https://tokio.rs/)

  • Web framework: prova Actix Web o Rocket con un piccolo servizio HTTP

  • Obiettivo: conoscere l’ecosistema, scrivere codice concorrente e performante

Fase 4: Progetti & preparazione (Settimane 40–52)

  • Progetti reali:

    1. CLI tool avanzato (gestione file, parsing)

    2. Micro-service HTTP + database (Diesel + PostgreSQL)

    3. Piccolo front-end statico servito con Actix

  • Open-source: trova issue “good first issue” su GitHub (https://github.com/rust-lang)

  • Preparazione colloqui: risolvi problemi su LeetCode/Codewars in Rust

  • Portfolio & GitHub: documenta i tuoi progetti, scrivi README chiari


Consigli pratici

  • Bootcamp online gratuiti: cerca meetup locali o canali Discord di Rust (es. Rust Italia).

  • Community: partecipa a forum come users.rust-lang.org, subforum r/rust.

  • Documentazione: abituati a leggere sempre il docs.rs per le crate esterne.

  • Routine di apprendimento: fissa due giorni in agenda e segui il piano a piccoli passi.

 

Se però decido di utilizzare uno dei portali di cui ho discusso (ed ha senso perché danno una guida più coerente e mirata al percorso di apprendimento di quanto in genere si possa fare procedendo in completa autonomia), ottengo:

 




Fase 1: Fondamenti (Settimane 1–13)

  • Udemy – Rust For Undergrads
    Corso gratuito (2 h 10 min) per muovere i primi passi: sintassi base, variabili, funzioni, tipi. Udemy

  • edX – AI: Rust Fundamentals
    Audit gratuito: copre installazione, ownership, borrowing, moduli di base e pattern matching. edX

  • Coursera – Rust Programming Essentials
    Audit gratuito: tipi, controllo di flusso, funzioni, pattern matching e primi esercizi in Rust. Coursera


Fase 2: Intermedio (Settimane 14–26)

  • Coursera – Rust Fundamentals
    Audit gratuito: gestione degli errori (Result, Option), collezioni, iteratori, closures e generics. Coursera

  • Udemy – Rust Programming Crash Course for Beginners (Part 3/3)
    Corso free con esercizi guidati e mini-progetti per consolidare error handling e testing. Udemy


Fase 3: Avanzato (Settimane 27–39)

  • Coursera – Advanced Rust Programming
    Audit gratuito: lifetimes avanzati, macro, unsafe Rust e introduzione ad async. Coursera

  • edX – Rust for DevOps
    Audit gratuito: come containerizzare applicazioni Rust con Docker e integrare CI/CD. edX

  • edX – Rust GUI Development for Linux
    Audit gratuito: costruzione di interfacce con Iced, GTK e eGUI. edX


Fase 4: Progetti & Portfolio (Settimane 40–52)

  • Coursera – Rust Programming Specialization
    Audit gratuito dell’intera specializzazione con capstone project per creare un portfolio solido. Coursera

  • edX – Rust Data Engineering
    Audit gratuito (4 settimane): pipeline dati, strutture e collezioni avanzate in Rust. edX


Consigli pratici

  • Su Coursera e edX scegli sempre “Audit” o “Ascolto gratuito” per seguire gratis il contenuto.

  • Su Udemy, filtra la ricerca per “Free” o “Gratis”.

  • Integra i corsi con esercizi pratici da Rustlings, Rust By Example e piccole sfide su Exercism per colmare eventuali gap.

 

 

L’uso congiunto di un tutor virtuale, i moderni Sistemi di Intelligenza Artificiale, e delle risorse di apprendimento fruibili sulla internet rendono quindi realizzabile quasi ogni obiettivo formativo.

 

 

 

 

“Edx” - https://www.edx.org/

“Coursera” - https://www.coursera.org/

“Udemy” - https://www.udemy.com/

 

“OpenAI Chatgpt” - https://chatgpt.com/

“Google Gemini” - https://gemini.google.com/

“Anthropic Claude” - https://claude.ai

“Deepseek” - https://www.deepseek.com/

 

 

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